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Zanzare al Polo Nord

Esistono le zanzare al Polo Nord? Come sopravvivono nel clima Artico? Cosa mangiano? Quale futuro avranno?

Aedes Nigripes e Aedes impiger, zanzare al Circolo Polare Artico

Nelle giornate più calde del Circolo Polare Artico, Aedes Nigripes ed Aedes Impiger rappresentano un vero fastidio per uomini e animali. Questi insetti sono i più feroci predatori dell’Artico, quando sciamano oscurano l’orizzonte.

«Nel Circolo polare artico ci sono pochi esseri viventi, e quando ne trovano uno le zanzare diventano feroci e instancabili: non si placano mai» Lauren Culler, ricercatrice del Darmouth College.

Aedes Nigripes”la zanzara dai piedi neri”

immagine scattata dalla ricercatrice Darmouth College Dott. Lauren Culler

È la zanzara più diffusa e in tutto l’Artico. Le sue larve crescono rapidamente negli stagni della tundra di neve sciolta durante l’inizio dell’estate. Le femmine adulte in cerca di sangue sono feroci e aggressive verso caribù, uccelli e lepri artiche.

Tundra artica

Le zanzare femmine che trasportano le uova abbondano nella tundra artica vicino agli stagni, specialmente nelle aree frequentate da animali selvatici.

Un culicide di difficile cattura

Aedes nigripes è un dittero della famiglia dei Culicidi del gruppo Aedes di cui porta tutte le caratteristiche. Vive in Alaska, Groenlandia, Siberia, Canada e Svalbard dove rappresenta un’importante fonte di cibo per gli uccelli migratori e svolge il ruolo di insetto impollinatore della flora che ricopre la tundra artica.

È una zanzara di media taglia, dal colore scuro e dal volo veloce, i palpi sono corti e marroni.

Aedes impiger, la zanzara pelosa della tundra

Immagine tratta dalla Collezione entomologica Spencer

La specie Impiger emerge molto precocemente nell’Artico. Di piccole dimensioni, si è adattata alle condizioni fredde e ventose. Le uova vengono solitamente deposte dove lo stagno si scongelerà per la prima volta la primavera successiva, in piccoli fossati e pozzanghere interconnessi e formati dall’incuneamento del ghiaccio. Le impiger si insediano negli stagni della tundra più grandi non occupati dalle Nigripes.

Ciclo di vita delle zanzare Artiche

Il ciclo di vita delle zanzare artiche dipende da stagni temporanei poco profondi formati dallo scioglimento della neve nella tundra, dove le larve emergono dalle uova di zanzara.  Le uova deposte dagli insetti si schiudono l’anno successivo dopo lo scioglimento della neve. Lo sviluppo degli adulti richiede solo 3-4 settimane.

La sopravvivenza allo stadio larvale dipende dalla temperatura dell’acqua dello stagno e dalla presenza di coleotteri che si cibano degli stadi larvali. Nei freddi inverni della tundra, le zanzare sopravvivono convertendo l’acqua nei loro corpi in glicerolo, una sostanza chimica che agisce come antigelo.

Dopo lo sfarfallamento, prima di deporre le uova sui bordi asciutti degli stagni, le zanzare artiche femmine si accoppiano e poi cercano un pasto di sangue, fonte di proteine ​​che trovano solo negli animali. Quando le uova nella primavera successiva entreranno in contatto con l’acqua, si schiuderanno. 

Le regioni artiche (la Groenlandia, l’Alaska, la Siberia) sono sempre state infestate di zanzare nella stagione estive, quando il ghiaccio si scioglie e la tundra diventa un immenso acquitrino. Al contrario di quelle africane, le zanzare nordiche non portano gravi malattie agli esseri umani, ma sono particolarmente aggressive e fastidiose sia per gli uomini sia per gli animali.

Zanzare Artiche importante fonte di cibo

Durante la breve estate artica, da Maggio a Luglio, le zanzare adulte sfarfallano tutte in una volta e formano sciami straordinariamente abbondanti, in alcune aree formano addirittura delle spesse “nubi”.

Tale biomassa rappresenta una consistente fonte di cibo per gli uccelli migratori che nidificano nella tundra. Anche le rotte dei caribù sono legate a questi insetti che scelgono percorsi contro vento per sfuggire agli sciami.

Effetti del cambiamento climatico sulle zanzare artiche

Il rapido cambiamento climatico sta modificando l’habitat dell’Artico: l’aumento delle temperature favorisce la riproduzione delle zanzare con gravi conseguenze sulla vita degli animali che lo abitano. Il precoce scioglimento degli stagni e dei laghi della tundra anticipa la presenza delle zanzare il cui ciclo di vita viene innescato dall’aumento della temperatura.

Le uova si schiudono con largo anticipo e la temperatura più alta permette agli stadi larvali di svilupparsi più velocemente con un conseguente incremento della popolazione di zanzare presenti nell’Artico.

Zanzare e caribù

Il tempo che il caribù passa a fuggire dalle zanzare non lo dedica ad alimentarsi.

La presenza sempre più anticipata di zanzare artiche fa sì che la nascita dei piccoli di caribù coincida con lo sfarfallamento delle femmine gravide in cerca di un pasto di sangue. La fase del parto limita fortemente la capacità di fuga del branco, che viene letteralmente soffocato ed indebolito da sciami di zanzare succhiasangue. Inoltre un caribù assalito dalle zanzare cerca riparo spostandosi verso aree ventose e ricoperte da ghiaccio e neve. Il tempo che il caribù passa a fuggire non lo dedica ad alimentarsi.

Recenti studi hanno dimostrato che più la popolazione di zanzare è in aumento, più è in declino quella dei caribù.

Previsioni per il futuro delle zanzare artiche

I ricercatori del Dartmouth College, prevedono che l’aumento delle temperature artiche di 2 gradi Celsius, provocherà un incremento di circa il 50% del tasso di sopravvivenza della popolazione di zanzare con un conseguente sconvolgimento dell’equilibrio ecologico della tundra.

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